
E' da qualche tempo ormai che alcuni di noi giovani ragazzi dal futuro incerto si ritrovano di mattina in aule adibite allo studio sparse per il centro di Varese, nota città di leghisti. Le più frequentate sono l'aula ASVP e la biblioteca. La prima è praticamente un bunker pieno di gente. E' difficile da trovare e puoi localizzarla solo se un tuo socio conosce già le coordinate geografiche. Puzza. Si narra di persone che sono lì dal 1985. Te ne rendi conto quando sfortunatamente ti siedi al tavolo semi-vuoto, dove solo un posto è occupato... da una persona immobile con la testa china su un libro alto almeno 30 centimetri. Non sai se è donna, non sai se è uomo, non sai quanti anni possa avere. Sai solo che è da lì che viene un effluvio sgradevole anche ai porci, e non puoi fuggire per non destare sospetti. Ora capisci perchè ogni singola seggiola è accoppiata ad un sedere grande o piccolo che sia ad eccezione di quelle del tavolo in cui ci sei tu... è colpa del morto che hai dinanzi. L'aula è a prova di attacco nucleare. E' a circa 5 metri di profondità dal livello della piazza soprastante ed è progettata in modo da non sentire o capire quello che succede all'esterno di essa: il cellulare non ha campo e la wireless necessita di password, sconosciuta a tutti. Inoltre è presente uno stanzino per la ricreazione di due metri per due con al suo interno due enormi macchinette distributrici di alimenti e uno degli errori più comuni che un muratore possa fare: la porta che si apre dal lato sbagliato, così da sbatterla in faccia al poverino che sta cercando di consumare in pace il suo pranzo composto da una cioccolata calda e una crostatina. Stando in silenzio in aula non si può non sentire uno strano rumore di sottofondo. Tre settimane di frequentazione sono sufficienti per capire perchè lo hanno messo: senza di esso, infatti, potremmo assistere al più grande concerto di soffio del naso mai esistito, di cui io ne faccio orgogliosamente parte. Dovete sapere che l'aula non è solo un ritrovo per laureandi, studenti o dementi, è anche uno dei più famosi meeting di germi a livello mondiale, data anche la diversità di etnie presenti in loco e l'assenza di finestre per cambiare aria. C'è solo un'entrata. In realtà c'è una parete di entrate, ma la gente si ostina ad usare sempre e solo la stessa porta finestra, la più pericolosa. Muovendo i primi passi verso l'interno rischi di scivolare, a causa del tappetino anti-scivolo, e di cozzare la testa contro il portaombrelli. Solo gli eroi non cadono, tutti gli altri sono avvisati.
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