Notte di sangue

Sono le tre di notte e non riesco ancora a prendere sonno. E' colpa di mia nonna che sta urlando contro un certo Mario che le ha rubato i formaggi fatti da lei. Non posso nemmeno svegliarla perchè sta al piano di sotto e contare le pecorelle, o qualsiasi altro oggetto/persona numerabile con me non funziona. Finisce che la prendo come una sfida e ogni volta cerco di arrivare al milione. Ma stanotte voglio provarci e sulle note di "o Scarrafone" che la vecchia ora sta stonatamente cantando, probabilmente rivolgendosi al ladro terrone di latticini, inizia il computo. Nove, dieci...sento uno strano rumore. Non so da dove proviene perchè casa mia è piccola e ogni stanza è adiacente all'altra. Decido di alzarmi per controllare impugnando il primo oggetto contundente che mi capita allungando il braccio: il cellulare. Utile, avrei potuto distrarre il malintenzionato con un video esilarante su youtube, se non fosse che la wireless di notte non è attiva, così avevo programmato di stordirlo con una suoneria monofonica. In salotto la finestra è aperta e c'è un uomo accanto ad essa. E' buio e non riesco a capire chi sia, invece la falce nella sua mano destra si vede chiaramente. L'altra tiene ben stretta una testa...mozzata: ha pochi capelli, pochissimi, e non sono stati strappati, credo sia calvizie ereditaria. - faccio due passi in avanti brandendo l'oggetto tecnologicamente avanzato in segno di difesa - Il viso è sfigurato, deturpato, ma c'è una targhetta e sopra è inciso un nome: Silvio. Dio esiste. Poi suona la sveglia...